Erri De Luca: tra diavoli e custodi.


Mentre le campagne di Melendugno vengono presidiate da decine di pattuglie di poliziotti e contornate da metri di filo spinato, nelle aule del Convitto Palmieri, il 25 novembre 2017, si è tenuto un importante incontro con lo scrittore Erri De Luca, per la presentazione del suo nuovo libro “Diavoli Custodi”. Di fatto, due avvenimenti apparentemente distinti, ma che hanno molto in comune. De Luca, infatti, non ha potuto far a meno di commentare i fatti accaduti nel nostro territorio in merito alla questione TAP, dal momento che lui ha vissuto la stessa situazione, quando ha sostenuto la popolazione di Val di Susa che combatteva contro la realizzazione di TAV. 

“I mostri sono i diavoli custodi dell’infanzia”, così lo scrittore inizia il suo discorso, e racconta tutti i retroscena della stesura del libro, avvenuta insieme ad Alessandro Mendini, un architetto italiano. Qualcosa di insolito, che stupisce il pubblico e lo affascina per l’abilità dello scrittore nel far emergere in un libro le paure, le tentazioni, le ostinazioni dell’infanzia, in relazione con la realtà quotidiana. Le parole di De Luca e i disegni di Mendini riescono a far trapelare dense riflessioni e dialoghi, spesso paradossali, che accentuano quali sono le vere “mostruosità terrestri”, che quotidianamente in molti dimenticano. Poi, continua: “Se dovessi aggiungere un altro Diavolo Custode, sicuramente parlerei di tutte le opere che l’uomo compie per il progresso della collettività, ma non comprende che danneggiano gravemente la salute dei cittadini e usurpano il territorio”. È diventato questo l’argomento più importante che De Luca ha affrontato: i mostri che ci circondano; tutto ciò che sta distruggendo noi e il nostro Paese. Erri De Luca ha parlato a tutti i cittadini salentini che stanno manifestando contro la realizzazione del gasdotto TAP e ha detto loro: “L’arma più potente che voi avete è la parola. Organizzate assemblee pubbliche, discutete, confrontatevi e soprattutto, prendete la parola, perché in questi casi la parola viene quasi sempre limitata”. Dei semplici consigli, da un uomo che oltre ad essere uno scrittore, è sempre stato un attivista, sempre pronto a difendere i diritti dei più deboli. Questo incontro, che doveva essere una semplice presentazione di un libro, è diventato un’incontro formativo, dove si è riflettuto sull’importanza della libertà di pensiero, libera espressione e di autonoma aggregazione, dunque sui principi fondamentali di democrazia. Un evento importante per tutta la cittadinanza e ha dato conforto e forse qualche speranza in più, a quei cittadini che ogni giorno lottano per esprimere la propria opinione per il futuro dei propri figli. Perché il cittadino saggio, attivo all’interno della polis, deve esprimersi anche nelle avversità, quando si è oppressi da una dittatura o quando si viene censurati. Sempre bisogna salvaguardare i valori e i diritti dell’individuo e della comunità, affinché si possa tutelare il bene comune presente e futuro.

 

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